Da più di dieci generazioni la famiglia Damoli, la mia famiglia, abita a Negrar, più precisamente in località Jago, nell’antica Corte dei Merli.
Da sempre i nostri antenati si sono dedicati al lavoro della terra di Valpolicella e da almeno cinque generazioni, come ricordava il nonno Francesco, la coltivazione principale è stata la vite.
Dapprima come mezzadri e poi come proprietari, la differenza è sottile però fondamentale: si lavorano i campi, ma nel primo caso si è costretti a lavorare per il padrone, nel secondo, invece, è la passione il proprio padrone.
E proprio la passione è alla base della nostra realtà.
Il bisnonno Gaetano ereditò, a sua volta dai propri avi, i saperi del proprio lavoro per tramandarli, poi, al figlio Francesco, il quale seppe applicarli nel migliore dei modi. Nonno Francesco, chiamato “Checo dei Merli”, nato un secolo fa, esattamente l’1 agosto 1910, è stato la nostra fonte di ispirazione.
Instancabile lavoratore (ha coltivato il suo orto fino a 90 anni e guai a chi ci metteva piede o provava ad aiutarlo!) ed eccezionale produttore di eccellenti vini classici della Valpolicella, in gioventù volle inventarsi un lavoro: intorno agli anni ’30, insieme al padre Gaetano, nacque la prima attività commerciale di vini Damoli, la “Rama” così chiamata. Si trattava di una rivendita al bicchiere di vini di propria produzione. Nonostante il discreto successo, decisero di chiuderla dopo qualche anno a causa del tempo, troppo poco per dedicarsi a coltivazione, produzione e vendita.
Nonno Francesco portò avanti la campagna anche dopo la morte del bisnonno Gaetano (avvenuta nel 1958, aveva 92 anni) e la passione divenne sempre più forte tanto da trasmetterla al figlio Bruno, mio padre.
Gli anni che seguono sono anni di grande fortuna e di mutamento generazionale. L’attività vitivinicola continua e migliora sempre di più, in azienda inizia a lavorare anche mio padre il quale appoggia e si dedica per anni alla produzione di ottimi vini. Gli anni ’70 sono anni buoni poiché, grazie alle intuizioni e al carattere perseverante del nonno Francesco, l’azienda cresce sempre di più fino ad inserirsi nel mercato del commercio di vino al dettaglio e all’ingrosso. Arrivarono grandi soddisfazioni con la vincita di premi e riconoscimenti molto importanti per la nostra piccola realtà: 1° Premio Palio del Recioto per la categoria Amarone e il riconoscimento “fedeli alla terra“.
Ma ecco che arriva il cambio generazionale: pur mantenendo la vena contadina, l’attività di famiglia si concentra su altro, accantonando temporaneamente il mercato del vino senza, però, smettere di produrlo per amici e per il semplice piacere di farlo.
Passano indisturbati gli anni ’80 e arrivano i ’90… qualcosa torna a muoversi. Daniele, mio fratello, enologo dell’azienda, inizia ad esprimere la voglia di tornare sulle orme dell’attività del nonno, e, dopo gli studi, inizia a lavorare in vigna e in cantina presso due importanti aziende della Valpolicella.
L’esperienza matura, la passione cresce e la voglia di ricominciare da dove eravamo rimasti è sempre maggiore. Nostro padre, Bruno, nota questa voglia di tornare alle origini e senza esitazione appoggia l’idea di Daniele. Si ristruttura la piccola cantina del nonno, il quale da pochi anni ci ha lasciati (lui è arrivato alla soglia dei 94 anni!), e si sperimenta molto, in modo da conoscere le potenzialità dei nostri vigneti.
Il nuovo millennio inizia così. Pure la sottoscritta cresce e studia. Ci credo in questo progetto, in fondo siamo nati per fare questo mestiere.
Ed eccoci qui, già da qualche anno è partita la nostra produzione e, dopo aver studiato e realizzato un restyling dell’immagine aziendale, siamo pronti a partire.
Passione, uva, terra, vino e voglia di lavorare ci sono.
A voi la parola!